Potenzialità e limiti del nuovo modo di accogliere l’ospite in tempi di Covid19
Il self check in è un metodo di accoglienza che da sempre ha diviso il mondo degli host. Oggi è molto prevedibile la possibilità che prenderà piede nella maggior parte degli host.
A causa dello scenario epidemiologico che sta rivoluzionando l’ospitalità e l’accoglienza tradizionale, il distanziamento sociale sarà il parametro più importante da considerare nel contatto con gli ospiti.
Prima che la tutela della salute e le disposizioni governative diventassero criterio fondamentale per regolare la vita quotidiana, il self check in aveva già conquistato alcuni host per i suoi vantaggi.
In primo luogo vediamo quali modalità e vantaggi caratterizzano questa procedura di check in automatico.
Le modalità per accogliere gli ospiti senza necessariamente incontrarli sono molteplici: dalla chiave nascosta, alla cassetta, all’ accesso con codice e così via…
Da quando l’attività di accoglienza si è estesa a molti host “part time”, l’esigenza di limitare l’impegno per incontrare l’ospite è sempre più diffusa. Dai prossimi mesi lo sarà maggiormente.
Fino ad ora i vantaggi erano relativi al risparmio di tempo e di denaro, soprattutto per chi ospita in un’abitazione lontana dalla propria residenza.
I sistemi di check in automatico hanno portato aspetti che vanno oltre la praticità di accogliere a distanza. Alcuni software, infatti, possono creare una mailing list in grado di raccogliere dati e aumentare il potere di fidelizzazione.
Anche lato ospite l’opzione del self check in ha portato una netta divisione tra favorevoli e contrari. Da un lato il cliente leisure Airbnb vorrebbe vivere a pieno l’esperienza di un viaggio, conoscere di persona l’host proprietario, e avere un dialogo per un soggiorno distinto dal fattore umano, tratto distintivo della community.
Dall’altro, il cliente business è più propenso a scegliere un alloggio a cui potrà accedere senza doversi vincolare ad orari ed appuntamenti. Il cliente business si sofferma il tempo necessario, dunque spesso ha esigenze di check in e check out al di fuori degli orari standard. L’idea di arrivare in struttura solamente attraverso procedure automatizzate lo agevola nell’esperienza di viaggio in cui i ritmi sono più rapidi.
Per l’host italiano è arrivato il momento di adeguarsi ad una nuova idea di turismo in cui probabilmente quest’ultimo profilo di ospite sarà quello che incontreremo più facilmente, soprattutto all’inizio della nostra attività.
Le disposizioni in atto limiteranno al massimo i contatti con gli ospiti, per questo dovremmo seriamente considerare l’idea di adeguarci anche in questo senso.
Si cade spesso nell’errore di pensare che sia sufficiente richiedere le foto dei documenti su Whatsapp ma per adempiere agli obblighi di legge è bene considerare anche altri aspetti che possono perfezionare il modo di accogliere a distanza.
Come adeguarci anche alla legge italiana?
In merito all’articolo 109 del T.U.L.P.S.(Testo Unico delle Leggi sulla Pubblica Sicurezza), sono state introdotte delle puntualizzazioni a cui le strutture ricettive (alberghiere ed extra-alberghiere) devono attendersi.
Nel 2018, con il D.L. 113/2018 è stata interpretata la disposizione in merito all’identificazione degli ospiti anche per attività come le locazioni turistiche.
Il documento ufficiale specifica testualmente che: ⟪l’articolo 109 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, […] si interpreta nel senso che gli obblighi in esso previsti si applicano anche con riguardo ai locatori o sublocatori che locano immobili o parti di essi con contratti di durata inferiore a trenta giorni⟫
La forma originale del regio decreto 18 giugno del 1931 n. 773 riferisce che ⟪1- i gestori di esercizi alberghieri […] possono dare alloggio esclusivamente a persone munite della carta d’identità o di altro documento idoneo ad attestarne secondo le norme vigenti. 2 – Per gli stranieri extracomunitari è sufficiente l’esibizione del passaporto o di altro documento che sia considerato ad esso equivalente in forza di accordi internazionali, purchè munito di fotografia del titolare. 3- Entro le ventiquattr’ore successive all’arrivo i soggetti di cui comma 1 comunicano alle questure […] le generalità delle persone alloggiate, secondo modalità stabilite con il decreto del Ministro dell’Interno, sentito il Garante per la protezione dei dati personali⟫.
L’accesso automatizzato può azzerare i rischi da contagio ma per adempiere alle norme italiane sono stati collaudati sistemi di riconoscimento tramite selfie con documento. Ciò permette il riconoscimento dell’ospite anche in assenza dell’host.
Alcuni software permettono anche l’automatizzazione del check in attraverso la possibilità di inoltrare le generalità e completare la procedura al momento dell’ingresso in struttura. Per adottare questo metodo esistono realtà italiane come Vikey e Keesy che, insieme a Krossbooking, permettono di effettuare check in online secondo la legge.
Il self check in è sicuramente un’ottima soluzione all’interno di un’ottica in cui tutti rivedremo l’intera società secondo nuove convenzioni, anche per l’accoglienza. Questo punto di vista ha rimosso tutte le precedenti posizioni che sostenevano o bocciavano il check in automatizzato. Oggi che non è più appannaggio di strutture orientate esclusivamente verso il target business.